Montoro: tra storia, sapori e tradizioni nel cuore della Valle dell’Irno
Immersa nella suggestiva area rurale della Valle dell’Irno, Montoro è una città che custodisce la bellezza autentica del territorio campano. Costellata da ben quindici frazioni, è un luogo in cui la vita scorre tra antichi riti, feste popolari, paesaggi collinari e sapori intensi e genuini. Un mosaico culturale e gastronomico che rende Montoro una meta sorprendente e autentica.
Con circa 19.600 abitanti, sorge a 190 metri sul livello del mare, a soli 14 km da Avellino, e si estende su un territorio di oltre 40 km². Il suo nome ha origini antiche: secondo il Catalogus Baronum (1150-1168), deriva dalla fusione del termine “monte” con il latino torus, ovvero “altura tondeggiante” o “rialzo di terra”. Gli abitanti, i montoresi, festeggiano il patrono San Nicola da Tolentino.
La storia di Montoro affonda nell’età preistorica: i primi insediamenti risalgono al VI-V millennio a.C., come testimoniano i ritrovamenti nella grotta di Aterrana. Fino al 1829, era un’unica entità amministrativa, poi divisa in Montoro Superiore e Inferiore.
Dal 3 dicembre 2013, a seguito di un referendum, è tornata ad essere un solo comune, ottenendo il titolo di Città con decreto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel 2015.
Oggi Montoro è composta da quindici frazioni: Aterrana, Banzano, Borgo, Caliano, Chiusa, Figlioli, Misciano, Piano, Piazza di Pandola, Preturo, San Bartolomeo, San Felice, San Pietro, Sant’Eustachio e Torchiati.
Montoro è un intreccio armonioso di cultura, spiritualità, natura e sapori. Un viaggio che sa emozionare e lasciare il segno.
Montoro è un itinerario nel tempo, tra testimonianze storiche e spiritualità. Tra le mete imperdibili:
Palazzo Macchiarelli: eleganti decorazioni testimoniano l’antico prestigio della famiglia nobiliare che vi risiedeva.
Museo delle Attività Contadine e Artigianali (San Bartolomeo): un affascinante viaggio nella memoria del lavoro e delle tradizioni locali.
Chiesa di Santa Maria degli Angeli e Convento dei Frati Minori Osservanti (Torchiati): imponente architettura religiosa del Settecento, con uno splendido chiostro.
Palazzo Galiani Pironti: residenza nobiliare del XVIII secolo, circondata da un giardino con piante rare e una torre panoramica.
Grotta di San Michele: cavità naturale dedicata al santo longobardo, incastonata tra i monti Bufoni e Romola.
Santuario di Maria SS. Incoronata: già esistente nell’VIII secolo, è meta di un antico pellegrinaggio mariano.
Castello Longobardo (Borgo): i suoi imponenti ruderi dominano il paesaggio, narrando secoli di storia.
Borgo di Aterrana: frazione d’altri tempi, con chiese storiche, antichi palazzi e suggestivi angoli di vita rurale.
Numerosi sono anche i piccoli luoghi di culto sparsi sul territorio: cappelle e chiese minori che rappresentano un patrimonio diffuso e prezioso.
Montoro vive il tempo con il ritmo delle sue tradizioni. Le sue frazioni si animano nel corso dell’anno con eventi che intrecciano fede, folklore e convivialità:
Falò di Sant’Antonio (17 gennaio) – Detto ‘o foculario, è un rito propiziatorio e comunitario attorno al fuoco.
Carnevale montorese – Maschere, sfilate e allegria colorano il Martedì Grasso.
Pellegrinaggio alla Madonna Incoronata – Il martedì dopo Pasqua, con la benedizione degli animali e i tre giri attorno al Santuario.
Sagra del Carciofo (Preturo, maggio)
Incendio del Campanile (San Pietro, 29 giugno) – Fuochi pirotecnici e musica danno vita a uno spettacolo unico.
Sagra del Fungo Porcino (Torchiati, luglio)
Sagra della Patata Banzanese (Banzano, luglio)
Festa del SS. Salvatore (Torchiati, agosto)
Festa Patronale di San Nicola da Tolentino (Piano, settembre)
Montoro è anche terra di eccellenze agroalimentari, note ben oltre i confini locali:
Cipolla Ramata di Montoro (PAT) – Dalla tipica tunica color rame, è apprezzata per il suo gusto dolce e il profumo intenso.
Carciofo di Montoro (PAT) – Coltivato vicino alle sorgenti locali, protetto dal gelo con tazze di terracotta.
Pomodoro San Marzano (DOP) – Simbolo del gusto italiano, perfetto nella versione “pelato”.
Nocciola Mortarella – Di forma allungata, è tra le varietà più pregiate del territorio.
Castagna di Serino (IGP) – Considerata tra le migliori d’Italia, esportata in tutto il mondo.
Melannurca Campana (IGP) – La “regina delle mele”, fragrante e aromatica.
Caciocavallo Silano (DOP) – Formaggio semiduro a pasta filata, sapido e ricco di carattere.